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Il libro valorizza i sentieri dimenticati e raccoglie le testimonianze, ormai sempre più rare, di coloro che hanno frequentato queste cime e queste valli. Il primo capitolo dedicato alla Val Tovanella ripropone uno scritto edito da tempo nella rivista Le Alpi Venete e corrisponde al più selvaggio tra gli ambienti trattati nel volume, ampliato con la descrizione delle aree vicine e meno impervie del Col Fasón e della Cima de l'Albero. Un altro capitolo interessa gli aspri versanti della Val Costa dei Nass, con la traversata de le Pale de la Cazéta da una parte e la lunga ricerca, coronata da successo, della Zengia de l'Adriano dall'altra. Si prosegue con una approfondita esplorazione del versante nord del Pèlf, la Montagna del Fontanón, e delle sue propaggini (Nervìlle e Zime de la Scala). Ampio spazio è dedicato alle cime che contornano la conca di Caiada: la dorsale Bécola-Cima Saline, le Crode de la Rachéta, le Zime e il Zimón de Caiada. La parte escursionistica-alpinistica si chiude con lo Spiz Galìna, il "Pan di Zucchero" che domina il paese di Soverzene.